Tuesday, September 21, 2010

La legge non e' uguale per tutti e cosi' dovrebbe essere! Perdindirindina!


La legge e' uguale per tutti.

In ogni lingua ed in ogni societa', civile o meno, democratica o meno, questo slogan serve a mostrare, falsamente, che siamo in presenza di una societa' equa che non fa distinzioni tra gli individui che la compongono.

Sappiamo tutti che questa e' una vera stronzata perche' anche nel piu' democratico degli stati o nel piu' utpistico degli ordinamenti, cio' non esiste e non esistera' mai.

Esistono una marea di differenze tra ceti, individui, gruppi di potere, che potrebbero essere utilizzati per dimostrare che questa presa per i fondelli e' una costante della nostra vita. Pensate ad un crimine qualunque: il furto. Rubare e' condannabile secondo la legge ma poi vi sono le attenuanti generiche, la reiterazione del reato, la motivazione e Dio sa quanto altro che alla fine portano uno che ruba miliardi a stare fuori ed uno che ruba un panino ad andare in galera.

Pensiamo ai diritti civili. Chi puo' e chi non puo' adottare figli, per esempio. La legge e chiara ma a parita' di criteri c'e' sempre qualche fattore discriminante e, non ci sono santi, uno coi soldi adottera' chi vuole mentre un poveraccio, al massimo, potra' piangere e lamentarsi.

Ora, La Repubblica, giornale antiberlusconiano per eccellenza, lancia una petizione contro Berlusconi ricordando al Presidente che la legge e' uguale per tutti.

A parte che non serve a niente, come la maggior parte delle battaglie portate avanti da Repubblica, ma non sono neanche d'accordo.

Per quanto mi riguarda, i politici, ancor piu' il Primo Ministro, dovrebbe essere assoggettato alle leggi dello stato in maniera molto piu' dura dei comuni cittadini. La legge per i privilegiati, per chi puo' cambiare le leggi a proprio piacimento grazie ad un Parlamento amico, grazie ai media, dovrebbe essere meno uguale, ma in senso opposto, di chi scrive.

Allora, per questo, non firmo. 

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